Sociologo italiano. Professore di Sociologia
all'università di Bologna, fu il primo presidente
dell'Associazione Italiana di Sociologia e una delle personalità di
maggiore spicco intellettuale della DC di Aldo Moro. Iniziata con Dossetti,
nel Consiglio comunale di Bologna, una lunga esperienza amministrativa, fu
tra i più convinti sostenitori del decentramento urbano della città, realizzato
poi dalla sinistra. Teorico dell'autonomia del sociale, sostenne che la
governabilità poteva essere ottenuta soltanto attraverso il riequilibrio tra
intervento pubblico e iniziativa privata. Tra le opere da lui pubblicate ricordiamo:
Per una sociologia della salute (1981),
Politica sociale e perdita del
centro. I servizi socio-sanitari nella crisi del welfare state (1982),
La
scure del nulla: nichilismo e società (1984),
Valori, scienza e trascendenza
(1989),
L'educazione alla politica: azione collettiva e scuole di
formazione in Italia (1993),
Mutamento sociale e società
anziana (1993),
Società e salute. Lineamenti di sociologia sanitaria
(1997),
Volontariati e globalizzazione. Dal "privato sociale" ai problemi
dell'etica globale (2001),
Giuseppe Dossetti e il Libro bianco su
Bologna (2003),
Famiglia, solidarietà e nuovo welfare (2006)
(n. Bologna 1921).